28 November 2023

Normativa affitti brevi: entra in vigore il nuovo decreto legge

Cosa cambia negli affitti brevi? Nel presente articolo si passi ad analizzare il nuovo decreto legge sugli affitti brevi, in che modo si interfaccia con la normativa in vigore sugli affitti brevi.

Normativa in vigore sugli affitti brevi

E’ stato da poco introdotto il nuovo testo relativo al decreto legge sugli affitti brevi. Il testo prevede: obbligo codice identificativo, limite di due notti nelle città metropolitane, obblighi di dotazioni di sicurezze ed anti incendio. I punti che verranno approfonditi nel seguente articolo sono i seguenti:

  • regolamentazione degli affitti brevi;
  • cosa prevede il testo;
  • reazione degli operatori degli affitti brevi al testo.

Come è noto per affitto breve, secondo la normativa in vigore, si identificano forme di locazione che hanno durata inferiore all’affitto tradizionale. In linea di massima per affitto breve si intende ogni affitto al di sotto dei 18 mesi. Tuttavia bisogna distinguere due sotto categorie: l’affitto turistico e l’affitto transitorio.

Per affitto turistico si fa riferimento ad ogni affitto non superiore ai 30 giorni e si tratta di un tipo di affitto che viene legittimato da scrittura privata, senza esigenza di registrazione all’agenzia delle entrate. Per affitto transitorio, invece, si fa riferimento ad un affitto di durata tra i 30 giorni ed i 18 mesi, ovvero locazioni. In questo caso è prevista la registrazione all’agenzia delle entrate attraverso marca da bollo.  Nell’uno e nell’altro caso, l’appartamento in affitto si configura come struttura ricettiva, e può essere utilizzata come fonte di reddito per il proprietario dell’immobile.

Dal momento che l’affitto breve può ospitare anche viaggiatori in transito tra una località ed un’altra, si parla anche di casa vacanza. La casa vacanza può avere due forme: imprenditoriale o non imprenditoriale. Qualora si decida di trasformare il proprio immobile in una fonte di reddito bisogna scegliere questa seconda opzione.

Tra gli obblighi inerenti alla regolamentazione di un immobile destinato ad affitto breve si ricordino:

  • Dichiarazione di avvio della attività di casa vacanza;
  • Comunicazione dei dati degli ospiti alla Questura;
  • Comunicazione dei flussi turistici alla Regione;
  • Raccolta della tassa di soggiorno;
  •  Versamento della tassa di soggiorno nelle casse del Comune;
  • Nell’appartamento devono essere esposti i prezzi massimi;
  • Il proprietario di casa deve stipulare obbligatoriamente una polizza di responsabilità civile nei confronti degli ospiti; 
  • L’appartamento deve avere una dichiarazione di conformità a regola per l’impianto del gas e l’impianto elettrico;

Si consiglia di consultare per maggiori informazioni il nostro sito   www.easylife.house/contatti oppure di contattarci al numero +39 02 8995 4495, o se preferite scriveteci al seguente indirizzo info@easylife.house

Il nuovo decreto legge

Il nuovo testo relativo al decreto legge sugli affitti brevi ha come obbiettivo di fornire: una disciplina uniforme a livello nazionale per le locazioni con finalità turistiche, contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore e prevedere il rispetto di requisiti igienico-sanitari e di sicurezza degli immobili dati in locazione.

Il testo puntualizza che il contratto di locazione per finalità turistiche non deve mai avere una durata inferiore ai due giorni, tranne quando si tratta di un nucleo familiare in cui vi siano almeno tre figli. Tutte le locazioni dovranno possedere un codice identificativo nazionale, un codice identificativo regionale, un codice identificativo del comune competente. Tutto ciò al fine di assicurare la tutela della concorrenza, della sicurezza del territorio e per contrastare forme irregolari di ospitalità.

Tanto le associazioni quanto le società d’intermediazione immobiliare, come pure gli operatori degli affitti brevi si sono dimostrati molto critici nei confronti del nuovo testo di legge. Sono 14 le associazioni del settore che hanno espresso pubblicamente una ferma condanna. Il punto che più di ogni altro viene preso di mira riguarda il pernottamento minimo di due notti, considerato un grave limite al diritto di proprietà.

Da parte delle associazioni c’è una comune approvazione del CIR, ovvero codice identificativo regionale, ma a condizione che vengano eliminate tutte le altre adempienze a locale e comunale. Come pure molto forte risulta la contestazione verso tutte le regolamentazioni presenti nel decreto, volte a definire locazioni per finalità turistiche alla stessa stregua degli Hotel. In base a tale definizione locazioni da destinare agli affitti brevi dovrebbero essere provviste di: dispositivi, attrezzature, avvisi e istruzioni tipici delle strutture alberghiere. Tutto ciò andrebbe a gravare fortemente sulle spese del gestore della locazione. Le associazioni vedono in tale normativa un obbiettivo chiaro: disincentivare a locare.

Altri due aspetti del nuovo decreto legge che hanno spinto le associazioni a rivendicare il proprio malcontento sono: il limite di due notti per le sole città metropolitane e l’obbligo per coloro che possiedono più di due case di aprire partita IVA. In conclusione le associazioni sottolineano i diversi profili di impugnabilità sia costituzionali che di rispetto delle norme europee su proprietà privata e concorrenza che sono alla base del nuovo decreto legge sugli affitti brevi.

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