17 January 2023

Affitti a Milano: quanto guadagnano i locatori

Si passi ad analizzare nel presente articolo il guadagno dei locatori in relazione agli affitti a Milano. Un mercato che nella capitale Lombarda risulta particolarmente florido in tutte le tipologie di affitto, compresi gli affitti brevi.

Affitti a Milano: una panoramica generale

E’ ormai cosa nota che chi possiede una seconda casa e decide, anzicchè venderla, di affittarla, si garantisce una rendita sicura, se non a vita, comunque per molti anni. E’ altrettanto noto che sebbene il mattone generi una rendita sicura, si tratta di un investimento da fare con cognizione di causa se si vuole riuscire a guadagnare per quello che è il reale potenziale dell’appartamento a disposizione. Si passi quindi ad analizzare, nell’ambito degli affitti a Milano quanto realmente è possibile guadagnare mettendo in affitto una seconda casa, e come fare per affittare in totale sicurezza.

Come primo aspetto del problema è necessario analizzare delle variabili che potremmo definire prioritarie, come: il tipo di contratto, la durata della locazione, la zona in cui si trova la casa, il tipo di affitto, se per famiglie o per studenti.

In secondo luogo è bene rivolgersi a dei professionisti del settore, si sta parlando di società d’intermediazione nell’ambito degli affitti, specie se si è intenzionati a muoversi nell’ambito degli affitti brevi. A tal proposito si voglia ricordare che Easylife house in qualità di società d’intermediazione nell’ambito degli affitti brevi è capillarmente presente a Milano, in ogni quartiere di Milano. Ma perché rivolgersi ad una società d’intermediazione? Si voglia ricordare a tal proposito che la società d’intermediazione ha il compito basilare di gestire tutte le incombenze relative alla burocrazia ed alla parte logistica. Compiti che necessitano di tempo oltre che seria professionalità. E non sempre i proprietari delle seconde case, hanno a disposizione tale tempo per adempiere a tali doveri, a causa dei loro impegni lavorativi. Ne consegue che per massimizzare il profitto di una seconda casa è oltre modo saggio affidarsi a dei professionisti del settore.

E’ noto che negli ultimi anni in rapporto agli affitti a Milano i canoni sono aumentati, quello attuale è quindi un buon momento per mettere in locazione breve un appartamento. In generale i dati non solo per Milano ma per la Lombardia si attestano su +2,3% per i monolocali e un +1,8% per i bilocali (arrivando al 4,7%) e i trilocali (4,6%), ma per l’affitto in una zona periferica si tocca pure il 7% annuo lordo.

Un fenomeno in crescita a Milano, oltre a quello degli affitti brevi, è relativo all’affitto delle singole stanze, nel caso in cui non si abbia un intero appartamento da affittare ma comunque si voglia ammortizzare le spese della propria abitazione. E’ una scelta molto comune specie per ospitare universitari, e dal momento che Milano è una città universitaria, si tratta di un mercato particolarmente florido, a maggior ragione in quei quartieri situati nelle vicinanze dei principali atenei.

Anche semplicemente affittare una camera garantisce un guadagno elevato a Milano, e questo perché Milano risulta essere la città più dispendiosa d’Italia. E’ noto che mediamente i prezzi si attestano su: 350€ per un posto letto in camera doppia e un minimo di 400€ per una stanza singola; se poi si cerca una singola con letto matrimoniale, il prezzo sale fino ai 650€.

Si consiglia di consultare per maggiori informazioni il nostro sito   www.easylife.house/contatti oppure di contattarci al numero +39 02 8995 4495, o se preferite scriveteci al seguente indirizzo info@easylife.house

Affitti a Milano: guadagni e tipologie di contratto

Se poi all’interno della propria casa si possiedono anche più camere da affittare, allora si può tranquillamente vivere di rendita, o comunque avere un migliaio di euro extra a fine mese. Tutto ciò però a condizione di essere onesti nel rapporto qualità prezzo, altrimenti, specie in una città come Milano si rischia di rimanere senza inquilini. Giusto per fare un esempio, non è concepibile chiedere più di 300 euro per una singola se una casa non si trova in centro. In linea di massima, considerando la qualità prezzo, e la domanda del mercato, un posto letto all’interno di una doppia o di una tripla dovrebbe aggirarsi tra i 150 e i 200 euro.

Nell’ambito del mercato degli affitti camere un consiglio che si vuole dare, per risparmiare, è quello di non riscrivere ogni volta il contratto ad ogni nuovo inquilino, dal momento che per ogni contratto ci sono sempre delle spese contrattuali che gravano sul proprietario dell’appartamento. Ma di usare sempre lo stesso contratto, cambiando solo il nome dell’inquilino. Così facendo si dovrà pagare semplicemente una piccola tassa all’agenzia delle entrate e niente di più.

Non si dimentichi che nel momento in cui si decide di affittare una singola stanza o un intero appartamento, bisogna sottrarre al canone di locazione percepito i costi di tassazione legati al possesso dell’immobile: IMU, IRPEFF, addizionale regionale o comunale, costo di registrazione dei contratti di affitto. A queste variabili va poi aggiunta la condizione economica e lavorativa del proprietario.

In quest’ambito ad onor del vero vi sono tante variabili da considerare che differenziano ogni affitto, e che sono di competenza di un commercialista di professione. Volendo comunque dare una panoramica generale, si può affermare con assoluta sicurezza statistica che se si affitta una casa al prezzo di circa 500 euro al mese mediamente, con un canone annuale di affitti di 6 mila euro, si avrà sempre una riduzione del 5% di regime forfettario sul canone di locazione riportato nel contratto.

Ne consegue che si avrà, sul canone di affitto annuale, una riduzione di circa 300 euro, con un ammontare annuo netto di circa 5700 euro annui. Questo secondo le più accreditate statistiche. Ma non si dimentichi che a questa cifra va detratta ancora il 23% di aliquota Irpef (911€), a cui sottrarre ancora le addizionali locali. In questo modo si arriva ad un guadagno netto mediamente di 4900 euro.

Si voglia infine ricordare che tra le tipologie di contratto che si possono scegliere per un appartamento ve ne sono principalmente due: contratto a canone libero e contratto a canone concordato. Il contratto a canone libero si stipula con una durata minima di 4 anni, con possibilità di proroga per altri 4 (infatti è detto anche 4+4); è il proprietario a stabilire la cifra di affitto. Nel contratto a canone concordato invece il proprietario non può decidere la cifra dell’affitto, ma si calcola tenendo conto delle tabelle comunali; con questa soluzione, il proprietario ha accesso ad alcune agevolazioni fiscali, poiché le tasse sono più basse.

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